sabato 25 febbraio 2006

KIDNAPPED!


NAPOLI - Una fotografia (vedi sopra) raffigurante il Sir K in condizioni pietose, tenuto in ostaggio da sconosciuti, è stata inviata ai quotidiani più in vista nella giornata di ieri.

I rapitori lo hanno circondato di bestie feroci per assicurarsi che non si dia alla fuga. Una di esse (sulla destra, nell'immagine) pare essere dotata di un impianto a raggi laser collegato alla vista.

Il terrore è dipinto sul volto del Sir.


Il giornale che il K tiene tra le mani tremanti testimonia che il giovane si trova nelle mani dei rapitori da almeno due giorni.

Interrogato sulla questione, il ministro degli esteri Fini ha dichiarato con apprensione: "Sir... chi?".

giovedì 23 febbraio 2006

Solo in questa città...


Pochi istanti fa ero davanti allo specchio. E' un periodo che, come sempre, senza un motivo particolare, mi sto facendo crescere una barba degna di Saddam (mi sa che a breve una foto vi toccherà :-P ).

Mi sono guardato un attimo e ho sorriso pensando all'unico luogo comune di Napoli che ritengo vero e apprezzabile: la creatività. A tutti i livelli. Dalla guida al parcheggio, alle code, ai venditori ambulanti, agli imbroglioni, ai modi di dire, ecc.

In particolare, mi è venuto in mente un pomeriggio di qualche tempo fa. Avevo la stessa barba di oggi. Ero in via Mezzocannone - zona universitaria - e mi passa vicino un gruppetto di due o tre ragazzini. Non avranno più di dieci anni. Uno mi guarda e fa: "Uà, Gesù Cristo coi capelli corti!". Non sfotte... fa sul serio! Dei suoi amici nessuno ride, semplicemente... mi osservano. Io rido. Me ne hanno dette tante, ma questa le supera quasi tutte.

Ho detto quasi, perchè il primato appartiene ancora ad un tossicodipentente in condizioni allucinanti che a due passi dal porto - piazza Municipio - chiede a tutti delle sigarette.
"Fratemo!" chiama i passanti.
Gli cammino davanti e lui, che mi vede con gli occhiali, mi elegge: "Fratemo intellettuale, 'a tieni 'na sigaretta?".

Avrei mai potuto non dargliela?

lunedì 20 febbraio 2006

Se partire fosse davvero un pò come morire... vorrei essere morto!


Nel giorno in cui un sondaggio illuminato scopre che il 37% degli intervistati (è inutile dire "degli Italiani"... non ci credo!) vorrebbe vivere all'estero, scopro di essere parte di questa inquietante minoranza. Naturalmente non lo scopro proprio oggi, ma... ci siamo capiti.

Sì, al di là della promessa: "Se Berlusconi dovesse vincere le elezioni ad aprile, andrò in Spagna e chi s'è visto s'è visto!" e della certezza: "Questa Napoli nel mio futuro non c'è", ho una voglia matta di cambiare aria.

Probabilmente starei bene già da Roma in su (o forse anche in Sicilia, una regione che adoro, ma che - me lo dice chi ci vive - ha troppe similitudini negative con la Campania). Però la mia passione per le lingue e la voglia smodata di conoscere nuove culture mi spingono oltre i confini dello Stivale.

Dove andrei a vivere? Beh, ancora non mi sono fatto un quadro completo (e chi pensa mai di poterci riuscire?) del pianeta e mi mancano parti fondamentali come le Americhe, l'Asia e... il 99% dell'Africa. Avrei fatto prima a dire che ho girato mezza Europa, forse...



Ciononostante, ora come ora andrei in Spagna e, basandomi - da brava capra - su quanto mi hanno riferito terze persone, in Canada.

In Olanda, precisamente nell'hinterland di Amsterdam, andrei a trascorrere la mia vecchiaia.

Non mi resta che approfondire lo studio dello Spagnolo e intensificare quello dell'Inglese . A proposito di quest'ultimo, prossimo obiettivo: vedere e capire un film in lingua originale con la stessa disinvoltura con cui ne vedo uno doppiato in Italiano; sto iniziando con film che conosco a memoria in Italiano. Un pò per volta...

sabato 18 febbraio 2006

Oggi è un dì di festa!

Il motivo è ovvio: le dimissioni di quel criminale di Calderoli. Un uomo, un perchè, come si suol dire... un vero campione in fatto di pregiudizi, razzismo e ignoranza.

Ne approfitto per mostrarvi un paio di omaggi ad uno dei miei ministri preferiti di sempre...

giovedì 16 febbraio 2006

Di enigmi, esami e convention fumettistiche...


Sono stanco. Taaaaaaaaaanto stanco. Al punto che mi addormenterei adesso per svegliarmi solo giovedì 2 marzo, all'arrivo della truppa dei miei nerd di fiducia in occasione di Napoli Comicon. Purtroppo non è possibile, perchè... c'è un esame di diritto commerciale da fare a giorni, la partecipazione alla suddetta fiera da organizzare (e la cosa ci sta creando qualche problema imprevisto), la premiazione che si terrà nella suddetta fiera (sì, sì, con tanto di targhe e ospiti internazionali), la vita quotidiana di Comicus (che richiede sempre tante energie) e tutto ciò che resta (come tempo e forze) della mia vita privata!

Ebbene sì: non leggo un libro... dall'ultimo Potter. Leggo fumetti col contagocce ed esco molto poco. Ciononostante, che ci crediate o meno, sono piuttosto contento. E intendo proprio contento di esistere! E' un periodo incasinato, ma... va bene così. Ho delle belle sensazioni per il futuro e sto facendo del mio meglio perchè non restino tali.

Sarà ingenuo ottimismo, ma è la mia vita, sono i miei sogni... e guai a chi me li tocca!


PS: dimenticavo... fatevi un giro su Enigmi.net... ne uscirete totalmente rincoglioniti e drogati, perciò ne vale la pena! :-)

martedì 14 febbraio 2006

Metti un giorno, San Valentino...


Anni fa, alcuni di voi lo sapranno, mi invaghii di una simpatica ragazza francese. La vidi un paio di volte (di cui una all'aeroporto con tanto di regali e rosa rossa, il giorno della sua partenza... quanto ero giovane...), ma mi colpì. Maeva si chiamava (spero di averlo scritto bene).

Dopo quell'esperienza folle (il pomeriggio dopo essere andato all'aeroporto... avevo un esame che, guarda caso, non passai), iniziai a manifestare il mio amore per quel Paese di allegri mangia-rane da cui proveniva la brunetta. E lo feci anche attraverso e-mail con, in allegato, bandiere francesi.
Il fatto strano - e inspiegabile - è che le e-mail arrivavano ai destinatari... con le bandiere in fiamme! Inutile dire che le immagini inviate da me non erano certamente quelle e poteva confermarlo anche l'oggetto di quei messaggi: "Non odio la Francia".

Ecco, tutta questa premessa per dire che... io NON odio San Valentino.

Proprio no.

lunedì 13 febbraio 2006

K.K.K.: Ke kakkio kombinate?

Sono una persona tollerante.
Passo sopra a circa due milioni di cose che, spesso, potrebbero essere oggetto di infinite discussioni.
Tuttavia c'è qualcosa su cui non transigo: l'ignoranza. E alla base di ogni pregiudizio, generalizzazione e, in prospettiva, razzismo, c'è sempre lei: l'ignoranza.

Su consiglio di un amico milanese con cui parlavo qualche giorno fa di razzismi italiani, ho acquistato (peraltro in offerta) L'orda. Quando gli albanesi eravamo noi, un libro di
Gian Antonio Stella. Si tratta di un libro sull'emigrazione italiana.
Non ho ancora avuto il tempo di leggerlo, ma l'inserto centrale - con le vignette al vetriolo dei giornali statunitensi, australiani, ecc. su noi "mangiaspaghetti mafiosi" - è un ottimo biglietto da visita.

Neanche a farlo apposta, stamattina mi sono trovato a passare in quel microcosmo che è la Cumana di Napoli: trattasi di una sorta di metropolitana che, partendo dal centro del capoluogo campano, arriva fino alla provincia più prossima (Pozzuoli, Torregaveta, ecc.). Lì - sì, il caso sa essere beffardo - camminando, colgo una frase di una signora: "Non è che uno è razzista, ma ci hanno invaso troppo assai".
Ora... al di là della fantasiosa forma italiana (ho tradotto letteralmente dal dialetto partenopeo), il concetto era evidentemente riferito agli stranieri.

Fino a qualche tempo fa mi sarei fermato per far capire alla signora che con ogni probabilità si sbaglia, che parliamo di gente che nel 90% dei casi è semplicemente disperata, se decide di fare viaggi in condizioni disumane per venire qui da noi. Le avrei detto che quel ragazzo africano laggiù poteva essere suo figlio, che so? In Germania o negli USA. Cosa avrebbe detto dei Tedeschi se avesse saputo che la sola vista di un Italiano determinava atteggiamenti ostili, se non insulti e sguardi sprezzanti?

Non le ho detto nulla, invece. Non c'è un perchè. O forse c'è: la mia egoistica ricerca di tranquillità. Ma magari c'è dell'altro: ho bollato, in pochi secondi, con un pregiudizio di ritorno, la signora come un'ignorante. Certo, ha detto una cosa ignorante, ma magari è buona... chi può saperlo?

E, al di là di tutto, a chi importa?

Sembrerò un fatalista, ma sono abbastanza stanco di tentare di cambiare - anche nelle piccole cose - una città come questa. Le cose vanno di merda perchè molta gente ha merda nella testa. Beh, se lo meritano. E' giusto così.

Il punto è... che ho fatto io per meritare questo?

domenica 12 febbraio 2006

Io protesto... e tu?


Grazie allo splendido sito di Repubblica, posso dire di avere un nuovo modello a cui ispirarmi: un uomo integerrimo che mi rattristo di non poter votare (o è forse giunto il momento di spostarmi la residenza a Canicattì?).
Mi riferisco a Giovanni Bivona, candidato alle elezioni provinciali nei collegi di Agrigento e Canicattì: un uomo, un perchè.
La sua grinta e la sua determinazione saranno i fari abbaglianti della rinascita dell'Isola.
Un nuovo giorno si avvicina, all'insegna della protesta, della protesta, della protesta e della protesta!

Adoro la Sicilia e questo non vuol essere un post denigratorio. Tutt'altro: rendo omaggio ad una personalità che a nord si sognerebbero! :-)

sabato 11 febbraio 2006

Prima di andare viiiiiia...


"Via: dove?"
Semplicemente a prendere una birra con qualche amico. Nulla di che.
Un saluto rapido da un Sir K che ancora non ha recuperato dalle fatiche di Economia Politica, con un sonno arretrato di non so quante decine di ore... HELP!

giovedì 9 febbraio 2006

Economia di questo cacchio...

Post liberatorio, dopo vari giorni di silenzio.

Ero in clausura pre-esame. Il nemico, stavolta, era rappresentato da mostruosità come costi marginali, curve di indifferenza e rendimenti di scala... in una parola (o, meglio, due): economia politica.

Esame superato con poco più del minimo, ma... al diavolo, il solo pensiero di doverci risbattere la testa mi dà la certezza che avrei accettato anche un 17.

Laurea un pò più vicina e, per citare LUI... ANDIAMO AVANTI!

domenica 5 febbraio 2006

V for vaff...

Prendo in prestito per il titolo di questo post l'oggetto di un'e-mail ricevuta ieri da un'amica (ciao Nadia!)... eccellente! E per chi non avesse colto il riferimento (ma dove vivete?), un click qui e siete perdonati.

Volevo solo farmi due risate con voi.

Tempo di campagna elettorale, tempo di manifesti, tempo di modifiche ai suddetti (su internet e per le strade). Ecco quindi, un anonimo genio che ha partorito questo capolavoro (a Via Marco Polo, Roma, di fronte al Ministero dell'Ambiente). Nessun commento, solo applausi!


sabato 4 febbraio 2006

"'A vita è comm' 'a scaletta d'o pollaio...


...curta curta e china 'e mmerda."
Con questa esplosione di ottimismo ci deliziava un personaggio di secondo piano (ma forse non troppo) in
Io speriamo che me la cavo, con Paolo Villaggio. Era un vecchietto seduto sul balcone che stava lì e aspettava, senza parlare mai, se non per rilasciare perle di siffatta saggezza. Non credo di dover tradurre per i non-napoletani.
La citazione, con il tema della vecchiaia, legato a doppio filo con quello della morte, mi aiuta ad introdurre qualche riflessione.

Un paio di giorni fa ero in funicolare, qui a Napoli. Una coppia di anziani, lei dalla faccia tenera, lui dallo sguardo vispo ma buono, sono seduti a due passi da me. Li guardo e, come spesso mi succede, penso ai miei nonni. Tutti. In pochi istanti penso alla fortuna che ho in tanti campi (la salute, l'unità della famiglia, ecc.) ma anche alla pesantissima assenza di nonni che sconto da qualche anno a questa parte. Sì, non ne ho più. Non voglio essere compatito per questo (c'è tanta gente che ha avuto lutti ben più gravi e "innaturali"), ma... è una mancanza che sento sempre. Sempre.
Il signore parla con la moglie, ma mi guarda, come a volermi coinvolgere nel dialogo. Non mi faccio pregare e intervengo per spiegargli, su sua richiesta, i piani del traffico che prevedono le targhe alterne ogni giovedì per i prossimi due mesi. Lui ride all'idea che un solo giorno alla settimana possa servire a qualcosa ed io ho difficoltà a dargli torto.
Si lamenta un pò perchè giusto il giorno in cui andrà al cinema, la funicolare chiuderà prima (di sera) per manutenzione ordinaria.
Chiacchiere da autobus, per capirci.
Finisce qui, nulla di trascendentale, ma un'ulteriore conferma che gli anziani hanno molte più ragioni di essere apprezzati di tantissimi giovani che conosco. Altro che noia, altro che rotture di palle...

Ieri, poi, mi arriva, ferale, la notizia della morte del nonno ultranovantenne di un amico. Una persona simpaticissima, che ho visto poche volte, ma di cui ho sempre parlato molto col mio amico e con altri. Stamattina sono andato al suo funerale.

In un momento in cui mezzo mondo si scanna per delle vignette su Maometto, non ho problemi a dire che queste sugli anziani, a molti dei quali io augurerei la vita eterna, sono dimostrazioni di quel particolare gusto del sadico che talvolta Dio in persona dimostra di avere.

Ed ora mandatemi pure una fatwa.

venerdì 3 febbraio 2006

Piccola nota...


Ieri per la prima volta non ho aggiornato il blog. Non che abbia un contratto con qualcuno, quindi no problem. Però l'intenzione è quella di mantenere la quotidianità, ove possibile. Certo, giornate folli come quella di ieri mi fanno credere che la mia sia un'illusione, ma... la buona volontà c'è, fidatevi!

mercoledì 1 febbraio 2006

Come minimo... Firefox!


Ero sul mio adorato Google immagini, alla ricerca di un loghetto (lo vedete in basso a destra) promozionale di Firefox, quando ho trovato per caso questa immagine.
Fantastica, non trovate?
Sono queste le cose che mi fanno pensare che la pubblicità possa essere anche una forma di arte.
E' un rapporto strano, quello che ho con questo modo di comunicare: in tv, basta che la trasmissione che vedo vada in pubblicità... cambio canale e - ormai conosco a memoria i tempi - riprendo a vedere il programma giusto in tempo, evitandomi spot inneggianti a confezioni particolarmente belle (vedi Insalatissime Rio Mare, probabilmente lo spot a più basso contenuto di neuroni dai tempi di Beltè). Insomma, fosse per me, i pubblicitari, almeno in tv, sarebbero tutti disoccupati.
Invece sui giornali
la apprezzo di più: lì i tempi li decidi tu e con un semplice gesto (certo, lo è anche cambiare canale, ma sfogliare una rivista è stranamente più facile) ti liberi della pubblicità. A volte ci sono cose geniali, molto più spesso cose assurde/inguardabili.
Quindi, tendenzialmente preferisco la pubblicità su carta (ma anche cartelloni per strada) rispetto a quella - più indiscreta e aggressiva - della tv.
Tuttavia... non nego di amare quei video che si trovano in rete con pubblicità della pasta coreana (per fare un esempio).
Lo stesso premio - istituito da qualche anno - per le pubblicità (indovinate su che rete va in onda?) ha un'idea sana alla base: valorizzare il lavoro di migliaia di creativi. Purtroppo, come ogni premio che si rispetti, una consegna corrisponde puntualmente ad uno stacco pubblicitario, il che esclude automaticamente che io possa seguire una trasmissione del genere. E, considerando che parliamo del Galà della pubblicità, la cosa assume contorni a dir poco paradossali.