giovedì 29 ottobre 2009

lunedì 5 ottobre 2009

Manifestare per una libertà

Mi è capitato di manifestare contro delle guerre. Kosovo, Afghanistan, Iraq... credo di aver sempre avuto qualcosa da dire contro ciò che non mi piace. Ma sabato 3 ottobre, una data da ricordare, Evelin ed io abbiamo deciso di essere a Roma, a manifestare PER qualcosa. A favore, insomma, non contro. Abbiamo detto, con la nostra presenza e le tante ore di viaggio spese in una sola giornata, che noi vogliamo un'informazione libera. Lo abbiamo affermato, senza grida e senza odio. Ma con convinzione, perché per noi queste sono le basi della democrazia.

La partenza è alle 9.30 da Modena. Partiamo dal centro con degli autobus della CGIL. Per un prezzo ridicolo (15 euro a testa) ci portano a Roma e ci riportano a casa in nottata. C'è tanta gente: sei autobus pieni, poco più di 300 persone. Belle facce. Pensiamo di recuperare un quotidiano per il viaggio. Repubblica è esaurito nell'edicola più vicina, dobbiamo accontentarci del Corriere ("della sera?" mi chiede l'edicolante; eh, fai tu...). Durante il viaggio scopriamo che L'Orchestra di Piazza Vittorio, che adoriamo, aprirà la manifestazione. Scrivo ad Alessio Danesi: magari riesco a beccarlo. Si fanno un paio di soste e arriviamo a Roma intorno alle 15.30. Riusciremo a sentire giusto un paio di canzoni, ma ce le faremo bastare. E' musica viva, è musica che sa di bella umanità.

L'autobus ci lascia su Via Flaminia e già lì ci rendiamo conto che c'è tanta gente. Ci viene in mente la folla, in aumento costante, che il 20 gennaio, a Washington, aumentava ad ogni incrocio. Il paragone è improbabile, ma la sensazione c'è e l'atmosfera è bella. Arriviamo alle porte di Piazza del Popolo e lì Evi mi fa: "Ma quello non è Roberto Recchioni?". Lo guardo e... DIO MIO, ho creato un mostro! La mia ragazza riconosce sceneggiatori di fumetti in una strada iperaffollata! :-))) Lo saluto, sta aspettando Werther Dell'Edera, che arriva di lì a qualche minuto. Ce lo presenta, con la sua ragazza (I guess). Ci incamminiamo verso la mischia, ma attraversare poco dopo ce li fa perdere di vista in men che non si dica.

Intanto siamo dentro, c'è un mare di gente. Un dannato mare di facce. Belle belle belle facce. Tanti giovani, anche bimbi, famiglie, coppie, anziani... ci sono tutti ed è bellissimo. Fa caldo nella piazza: un po' d'acqua e dei biscotti ci tirano su.

Scambio di messaggi con Alessio: riusciamo a beccarci. Lui è in bici (!!!) in centro a Roma ed è sempre un gran piacere! :-D

Intanto la manifestazione è iniziata. Arriva Vianello (non Raimondo, quello di Mi Manda Rai Tre). Mi sembra di averlo già visto presentare altro... il 1° Maggio?
Iniziano i relatori, a partire dal presidente della FNSI e un presidente emerito della Corte Costituzionale (e scusate se è poco). E' tutto un annuire. Gli applausi interrompono gl'interventi. Non c'è politica qui, non credete a quella bandiera di Che Guevara e a quelle (non richieste dagli organizzatori) dei partiti paraculi PD e IDV, che potevano evitare di speculare. Mentre siamo rivolti verso il palco, tra lo stand di Repubblica, dove puoi lasciare la tua testimonianza online e quello per i diritti in Iran, sentiamo degli applausi alle nostre spalle. Di lì a 2 metri passano Michele Santoro, Marco Travaglio, Vauro e rispettive famiglie... la gente li adora. Un tizio prende Vauro per la camicia, come si fa con un compagno di squadra ha segnato un gol importante. Loro sorridono, cercano di non fermarsi, altrimenti non ne uscirebbero più. La gente li chiama "Michele! Michele!". Emozione...

Dopo poco tocca a Roberto Saviano. Credo sia la prima volta che annunci la sua presenza e che lo faccia in una manifestazione di piazza di questa portata. Al suo arrivo sul palco la folla si unisce in un applauso eterno. Fatico a non piangere. E' bellissimo... siamo lì che gli stringiamo le mani, che gli diamo pacche sulle spalle, ma non lo stiamo facendo. Siamo lì per dirgli che gli vogliamo bene e che non finiremo mai di ringraziarlo per quello che fa e per quello che è stato disposto a sacrificare in nome della verità. Passano minuti, ore, chi può dirlo? Si emoziona anche lui... si tocca la pelata, nervoso, come al solito. "E adesso come faccio a parlare?". E' un ragazzo, un gran bravo ragazzo che non vive come dovrebbe vivere un ragazzo. Parla poco, pochissimo. Penso che il suo intervento sia stato concordato - chi sa con quanta fatica - con la scorta. Mi viene in mente Giovanni Falcone e le sue trattative con la scorta. Il suo andare in piscina a notte fonda, perché era più sicuro. Ho pensato anche a Giuseppe Ayala e a tutti quelli che sanno o hanno saputo cosa vuol dire vivere sotto protezione. Parla poco, ma bene, Roberto. Lo potete vedere qui:



Mentre siamo lì penso: so che Emilio Fede è l'unico che stia facendo una diretta in chiaro. Se mi dovessero fermare i suoi "giornalisti", col cavolo che ci parlerei. Poi scopro che è successo a un'altra persona:



Il resto è Neri Marcoré che abbiamo visto da poco a Modena, è musica, è una lista di adesioni tra cui spiccano i comitati di redazione di Mediaset e Mondadori, che dopo qualche sorriso, strappano grandi applausi alla gente in piazza. E lo stesso vale per le affermazioni del direttore di Famiglia Cristiana. Dico FAMIGLIA CRISTIANA.

Il tempo vola, l'autobus aspetta, ma non troppo. Ci allontaniamo dalla piazza mentre Marina Rei canta la Libertà di Giorgio Gaber. C'incamminiamo sulla Flaminia, verso lo stadio. Alessio e la sua bici sono con noi (grazie, bello, per l'aiuto a trovare il bus)!

Mangiamo qualcosa e scopriamo quante decine di autobus sono arrivati da tutta Italia. Mentre siamo lì la mamma di Evi ci manda un messaggio, disgustata dal TG1. Scopriremo dopo che aveva ragione da vendere.

Torniamo a casa stanchi morti, ma con la soddisfazione di aver fatto qualcosa di giusto. Non si cambia il mondo con una manifestazione, ma non lo si fa neanche restando a casa a lamentarsi.
"E' meglio accendere una candela, che maledire l'oscurità", no?

Alle 2 Modena ci accoglie tra le sue braccia umide. C'è bisogno di sonno, ma anche e soprattutto di legalità e libertà. Stai a vedere che ci svegliamo in un Paese normale...

venerdì 2 ottobre 2009

Libertà, grazie


Domani Evelin & io saremo a Roma per manifestare il nostro bisogno di libertà di stampa e il motivo per cui lo facciamo lo spiega Roberto Saviano molto meglio di quanto possa mai sperare di farlo io: