giovedì 25 gennaio 2007

5 cose di me che forse non tutti sanno [secrets inside!]

Sono stato malauguratamente coinvolto in un giochino da ben due amici. In ordine rigorosamente cronologico: il mitico (baro) Francesco Barilli e l'altrettanto mitico (ma non baro) Marco Rizzo.

Il gioco è il seguente: si deve essere coinvolti da qualche blogger; poi bisogna dire 5 cose di sé che non tutti sanno (le trovate sotto); infine, si coinvolgono altri 5 amici bloggers, che a loro volta dovranno chiamarne in causa altri 5.

Ecco le mie...

1. non mi sono ancora laureato (laurea triennale) ed ho 25 anni. Sì, questa va letta con un tono da "alcolisti anonimi", anche se sono a 2 esami dalla meta :-p

2. anni fa sono stato a un concerto degli 883.

3. credo fermamente che le donne siano superiori rispetto agli uomini.

4. quando bevo troppo, nell'ambito di qualche fiera fumettistica, inizio ad imitare autori e addetti ai lavori! :-)))) Anche se qui sarebbe più difficile trovare qualcuno che non lo sappia!

5. ho un lavoro. Ma per sapere di che si tratta dovrete aspettare ancora qualche giorno...


Fiuuu... spero di non perdere qualche amico dopo questo sputtanamento! :-p

Passo la palla a:

- Niccolò Storai
- Andrea Gadaldi (che può approfittarne per aggiornare quel cacchio di blog!)
- Gianfranco Giardina
- Gennaro Costanzo (vedi Gadaldi)
- Laura Spianelli

lunedì 15 gennaio 2007

L'orgoglio dei felini di Baghdad


L'ultima lettura fumettistica che mi sono concesso nel 2006 è stata Pride of Baghdad, opera immensa di Brian K. Vaughan e Niko Henrichon.

Ne parlo qui e non su un sito dedicato ai fumetti (uhm... Comicus? :-p ), perché credo che questa sia uno di quei tipici esempi di "fumetto adatto a un pubblico NON fumettofilo".

La trama, in breve: come alcuni di voi sapranno, durante la guerra in Iraq, i danni sono (stati) ingenti. Tuttavia, non si è trattato solo di danni a persone e infrastrutture, ma anche ad animali.

Una vicenda che attirò (poco) l'attenzione di alcuni cronisti, tempo fa, fu la fuga di alcuni animali dallo zoo della capitale irakena.

Vaughan, sceneggiatore ormai affermatissimo negli USA (e padre di serie cult come Y: the last man ed Ex-Machina, giusto per citarne due) prende questa vicenda e ne fa un capolavoro. Ecco, l'ho detto. I protagonisti di questa storia sono gli animali, i leoni, in particolare. Sono loro a parlare, a interagire con uno scenario di distruzione e lutto che non cambia a seconda dello sguardo dell'osservatore. Che sia umano o animale, la guerra resta sempre tale. La morte... anche.

E se la trama principale viaggia sulle unghie dei felini, quello che all'apparenza sembra lo sfondo, è altrettanto protagonista. Baghdad è ricostruita attorno a noi con una precisione quasi maniacale, grazie al tratto realistico-ma-non-troppo di Henrichon. Ci troviamo con aerei sulla testa, bombe che cadono ovunque, tra lo stupore (identico a quello umano) degli animali dello zoo. Il desiderio che si sprigiona nel lettore è uno: la fuga.

Pride of Baghdad è una di quelle storie che tutti dovrebbero leggere. Ti fa riflettere sulla vita, sui rapporti tra gli esseri viventi e la terra. Disperazione e voglia di restare in piedi si fondono in un crescendo di tensione. Il pellegrinare dei leoni diventa il nostro pellegrinare. E i loro incontri sono i nostri incontri. Quelli con i nostri nemici, le nostre paure, le paure di chi non ci conosce.

Fatevi un regalo e compratelo (io l'ho preso qui, finora non ho trovato un prezzo migliore, considerando che di copertina starebbe 19.99$). E, non temete, è in inglese (non si sa ancora se uscirà un'edizione italiana), ma è scritto in modo molto semplice! ;-)

PS: non faccio che un accenno alla confezione (splendida) per non tediare i non-nerd! :-p