mercoledì 29 ottobre 2008

Premessa e svolgimento

INTERVISTA A COSSIGA (23.10.08)

«Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei» di ANDREA CANGINI - ROMA PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.
Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figurac- cia».
Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che in- dottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

OGGI (29.10.08) da Repubblica.it

11:18
Momenti di tensione a piazza Navona

Momenti di tensione tra alcuni studenti in piazza Navona. Qualche schiaffo e calcio è volato quando sono entrati in contatto alcuni esponenti del blocco studentesco che da stamane, insieme ai ragazzi dei licei romani stanno manifestando contro l'approvazione del dl Gelmini. Dalle prime ricostruzioni gli attimi di tensione, si sono avuti quando un camioncino dei giovani di destra ha tentato di lasciare la piazza lanciando slogan. A quel punto, dagli studenti sono nati dei cori come ''siamo tutti antifascisti'' e ''fascista carogna ritorna nella fogna''. I gruppi sono entrati così in contatto senza che, la polizia, sia intervenuta.

11:44
Roma, ragazzo picchiato: "Erano in dieci con caschi e cinture"

Se l'è cavata con un taglio alla testa Alessandro, il ragazzo del liceo Newton di Roma aggredito da un gruppo del blocco studentesco, sigla di estrema destra. "Ero davanti alla transenna da questa mattina. Improvvisamente mi sono venuti addosso in 10 picchiandomi con i caschi e le cinture. Volevano guadagnare la transenna per un'iniziativa politica ed io ho cercato di dire che dovevamo metterci d'accordo su qualunque manifestazione di questo genere. Per tutta risposta mi hanno colpito con un casco ferendomi alla testa".

12:17
Uds: polizia intervenga contro agitatori

Ci sono in piazza navona degli agitatori che con la violenza cercano di imporsi. Noi dalla piazza non ce ne andiamo ma chiediamo un immediato intervento delle forze dell'ordine. Così in una nota un portavoce dell'Uds.

12:25 Carica di alleggerimento della polizia a piazza Navona

Nuove tensioni in piazza Navona tra poliziotti e studenti. Sul lato di via della Cuccagna c'è stata, infatti, una carica di alleggerimento della polizia nei confronti di alcuni studenti universitari che cercavano di entrare sulla piazza. Alla fine, comunque, gli studenti sono passati. Davanti a via della Posta Vecchia, invece, stazionano poliziotti in assetto antisommossa che chiudono l'ingresso verso la piazza. Altri poliziotti sono schierati vicino alla fontana dei fiumi del Bernini.

13:02
Piazza Navona, la ricostruzione degli scontri

Prima un'aggressione isolata partita dagli studenti di destra per guadagnare la testa del presidio. Poi veri scontri, con tanto di lancio di tavolini, in piazza Navona, a pochi passi dal Senato, tra studenti di estrema destra e di sinistra, davanti ai turisti impauriti e l'immediata serrata dei negozi. Gli scontri si sono scatenati all'arrivo degli studenti del corteo degli universitari, tra cui alcuni esponenti anche dei centri sociali, arrivati nella piazza, dopo una tappa sotto al ministero.

13:02
Piazza Navona, la ricostruzione degli scontri 2

Prima dell'ingresso in piazza c'erano stati momenti di tensione perchè le forze dell'ordine, avevano creato una barriera. Poi dopo una trattativa il cordone delle forze dell'ordine ha permesso il passaggio degli universitari, circa 400, che hanno sfilato con le mani alzate. Subito dopo gli studenti si sono avvicinati al camioncino attorno al quale erano radunati i ragazzi di "Blocco Studentesco", di destra, e sono nati gli scontri.

13:03 Piazza Navona, la ricostruzione degli scontri 3

Per picchiarsi hanno usato anche tavolini e sedie dei bar circostanti. Poi la polizia ha formato un cordone per dividere le due fazioni. Alcuni studenti di Blocco Studentesco sono stati portati in Questura. Il bilancio, parziale, è stato di tre feriti lievi.


13:17 Vita: "Governo riferisca su scontri"

"Chiedo al governo di riferire in Aula su quanto è accaduto in Piazza alla fine della pacifica manifestazione degli studenti contro il decreto Gelmini". Lo ha detto nell'Aula del Senato Vincenzo Vita, senatore Pd. "Dopo una vivace e determinata protesta degli studenti sotto il Senato - ha proseguito Vita - si è assistito ad una provocazione vera e propria del cosiddetto Blocco studentesco, movimento che si richiama all'estrema destra, cui non a caso ha dato man forte Forza Nuova. Purtroppo tre studenti sono stati feriti e in modo non lieve. La polizia è intervenuta su espressa richiesta degli studenti che volevano proseguire pacificamente la loro manifestazione".

martedì 28 ottobre 2008

Lucca '08


Ci sarò da sabato mattina a domenica pomeriggio, in dolcissima compagnia! ;-) Ci si vede lì!

giovedì 23 ottobre 2008

Di robot, rifiuti e umani grassi e pigri

Ieri sera siamo andati a vedere Wall E. Avevo messo gli occhi su questa pellicola da quando avevo visto il trailer e devo dire di non essere rimasto deluso.
Premessa: la Pixar spacca. I loro lavori sono sempre più perfetti. Le animazioni sono meravigliose, le espressioni facciali di ogni personaggio, che si tratti di un robot, un umano o... uno scarafaggio, sono impagabili. E questo aiuta molto la narrazione. I personaggi sono sempre più vivi e lo spettatore apprezza.

La storia è quella, come molti voi sapranno, di un robot rimasto su una Terra di un imprecisato futuro, ridotta a pattumiera, il cui compito è quello di sistemare/compattare rifiuti.

L’abnegazione di Wall E, la passione tangibile per un lavoro sostanzialmente inutile e la sua umanissima curiosità sono tre aspetti che rendono al meglio l’essenza di un personaggio che è un omaggio, non un plagio, al protagonista di uno dei miei film preferiti quando ero un bimbo: Corto Circuito. Wall E ha le sue stesse fattezze, ma potrebbe esserne il figlio.

Dall’altra parte troviamo un robot super-evoluto, Eve, splendido nei suoi movimenti fluidi e divertente per il divario tecnologico che la separa da Wall E. Ma è lì che iniziano e si fermano le differenze. I due robot sono fatti per stare insieme e il loro rapporto matura man mano che i minuti passano.

La terza e ultima figura del film, la più triste e inquietante, è certamente l’umanità: ridotta a un branco di ciccioni non autosufficienti, totalmente dipendenti da macchine che forniscono loro ogni genere di servizio (dal trasporto all’intrattenimento). E’ una figura che fa paura per la sua credibilità. L’uomo è il personaggio meno umano di tutto il film. E non perché sia crudele o insensibile, ma perché le macchine si rivelano infinitamente più sagge e profonde. Un paradosso che non è tale, perché un futuro con uomini che a stento riescono a reggersi in piedi, schiavi di una tecnologia che è vita e droga, non è così difficile da immaginare. Non credo sia il nostro destino, ma mette davvero i brividi pensare che possa essere una possibilità, magari non estremamente remota.

mercoledì 15 ottobre 2008

Roberto parte

E' notizia di oggi che Roberto Saviano, a seguito dell'ennesima e pare molto credibile minaccia dei Casalesi, lascerà il Paese per tentare di vivere una vita normale.
E' una cosa triste, terribile e inconcepibile. Dice bene lui:

"In cattività, guardato a vista dai carabinieri, rinchiuso in una cella, deve vivere Sandokan, Francesco Schiavone, il boss dei Casalesi. Se lo è meritato per la violenza, i veleni e la morte con cui ha innaffiato la Campania, ma qual è il mio delitto? Perché io devo vivere come un recluso, un lebbroso, nascosto alla vita, al mondo, agli uomini? Qual è la mia malattia, la mia infezione? Qual è la mia colpa? Ho voluto soltanto raccontare una storia, la storia della mia gente, della mia terra, le storie della sua umiliazione."

Arrivederci, Roberto. Magari quando tornerai troverai, anche grazie alle tue denunce e ai tuoi sacrifici, un'Italia di cui ci si possa vergognare meno.

FORZA!