
E' proprio questo il titolo che pensavo di dare a una storia (di una tavola... o pagina per i non addetti! :-p) a fumetti che uscirà sul primo numero della rivista
Mono, per la Tunué (con i disegni dell'ottima
Laura Spianelli).
Uso il mio blog per ufficializzare questa "notizia" che sono certo molti di voi attendevano in stato di angosciosa attesa! :-)))
Tempo fa (un mese e più?) Marco Rizzo (direttore artistico della rivista con Sergio Algozzino) mi ricordò di questa iniziativa e, beh, chi mi conosce sa che dimentico anche cose importanti come questa!
Immediatamente mi detti di fare. Ero in biblioteca, all'università. Mandai (con
enorme sacrificio) al diavolo i libri di diritto e iniziai pensare. Pensare e scrivere. Scrivere e pensare. Appuntare.
Ne uscirono fuori due idee. Una, che scartai, aveva, come dicevo, il titolo di questo post. Si sarebbe dovuta svolgere interamente nel campo di concentramento di Guantanamo. Ciò che mi fermò, però, fu l'idea di produrre una semplice cronaca di una giornata (immaginata, ovviamente) a Guantanamo. La cosa, per quanto non inutile, non mi sembrava stimolante.
Optai, quindi, per qualcosa che con Guantanamo, in qualche modo, ha ancora a che fare. E, prima che me lo chiediate... no, non ho intenzione di darvi ulteriori dettagli! :-p
Sappiate semplicemente che si tratta di una storia di denuncia, sulla famiglia, sui valori, sul senso di patria e sulle proprie radici.
Tutto in una pagina? Potete scommetterci, belli! ;-)