Un paio di giorni fa ho finito di leggere, dopo un bel po’ di tempo, American Gods, di Neil Gaiman. L’autore, il cui nome suonerà estremamente familiare ai lettori di fumetti americani, suonerà come un Carneade a tutti gli altri. In breve, si tratta di uno dei migliori scrittori di comics statunitensi, che ha messo il suo mattone nel muro della storia del fumetto con un’opera meravigliosa, dal titolo Sandman.
Gaiman è, tra le altre cose, anche un romanziere. Non nego che la sua fama nel mondo della letteratura disegnata abbia influito sulla mia scelta di acquistare il libro, ma… sono contento di essermi fatto influenzare!
American Gods è un corposo volume (pubblicato su carta indecente da Mondadori, nella collana Piccola Biblioteca Oscar… quindi compratelo quando sarà in offerta al 30%! :-p ) che, dopo un ottimo inizio e una parte centrale discreta, speravo non finisse più. Mi sono trovato coinvolto in un mondo dall’apparenza normale, ricco di personaggi intriganti, sovrannaturali e spesso molto umani, nonostante la natura divina. Un mondo complesso, a tratti disarmante, ma in cui perdersi non è così semplice come sembra.
La nostra guida, il protagonista (di nome Shadow), è ciò che ci tiene coi piedi per terra. O almeno ci prova. I suoi incontri con più o meno improbabili creature rispecchiano spesso reazioni che tutti potremmo avere di fronte a ciò di cui non riusciamo a capacitarci. La ragione si scontra con le credenze, le leggende, il divino, il superiore. E non è detto che ne esca sconfitta.
Una lettura consigliata, davvero.
Un paio di note finale, rigorosamente fumettistiche:
- la Planeta DeAgostini è approdata in Italia. Su Comicus, puntuale, la prima recensione! ;-)
- Laura Spinelli (link al blog nella colonna qui a destra) mi ha inviato da qualche giorno la versione definitiva della storia che comparirà su Mono #1, esordio della rivista monotematica targata Tunué (e, lasciatemi atteggiare un pochino, esordio cartaceo del sottoscritto come sceneggiatore di fumetti). Presto… una mini-preview!
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