lunedì 20 marzo 2006

Allora, c'eravamo io, Pazienza, Pinelli e Fabrizio Quattrocchi...


Andiamo con ordine.
Questo non è uno spot, ma un consiglio da amico: COMPRATE L'ESPRESSO DI QUESTA SETTIMANA! E' iniziata la pubblicazione di una breve collana (4 volumi) dedicata ad Andrea Pazienza. La recensione del primo volume la trovate tra gli ultimi articoli pubblicati (colonna a destra, su questo blog).
Se non vi piace... non mi arrabbio. Semplicemente, non vi rivolgerò più la parola.



Volo pindarico e... conoscete Giuseppe Pinelli, detto Pino? Di persona non credo, visto che è stato suicidato dal quarto piano della questura di Milano nel lontano 1969. Il 15 dicembre, a tre giorni dalla famosa strage di Piazza Fontana (Banca Nazionale dell'Agricoltura, Milano), di cui era stato accusato, con altri anarchici e non.
Beh, vi invito sinceramente a saperne di più, anche recuperando la puntata di Blunotte (visibile cliccando sul link, gratuitamente e legalmente) - dell'ottimo Lucarelli - dedicata alla strage.
Ma veniamo ad oggi.
Una targa commemora Pinelli. Questa lapide commemorativa:

Bene.
Oggi, nello stesso posto, a Milano, troverete questa targa nuova di zecca:


Il sindaco Albertini: "Il commissario Calabresi [presente nella stanza da cui "cadde" Pinelli, ndK] è un benemerito della nostra città e quella targa, che lo accusava di fatto di essere un assassino, ne infangava la memoria. Così il comune ristabilirà la verità storica".

C'è bisogno di commentare?



E chiudiamo in bellezza con Fabrizio Quattrocchi, morto in Iraq mentre svolgeva funzioni militari al servizio di uno Stato diverso dal proprio (com'è che si chiama questo mestiere? Uhm... merc... ante? No, addetto alla sicurezza, mi pare proprio che si dica così). Oggi Ciampi gli ha assegnato la medaglia d'oro alla memoria. Il presidente, ai miei occhi gonfi di sonno arretrato, perde diverse centinaia di punti... operazione di pessimo gusto e totalmente fuori luogo.
Concorda con me Umberto Cupertino, uno dei colleghi di Quattrocchi (che "come tanti Italiani, aveva trovato un lavoro all'estero" come disse Frattini a Porta a Porta): ""Sono contentissimo anche se il riconoscimento arriva con due anni di ritardo", ha detto. "Finalmente - ha aggiunto - è stato riconosciuto che Fabrizio è stato ammazzato da terroristi. La sua è stata una morte eroica perché al momento dell'uccisione lui non sapeva di essere ripreso con una videocamera e quindi l'orgoglio di essere italiano gridato a gran voce è assolutamente autentico".

Ho ancora negli occhi le immagini in diretta del ritorno di questi signori in Italia... che bei ricordi...

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