Come dicevo in un commento al post "Elezioni? No.", sono sceso a Napoli a votare. L'ho fatto qualche istante fa. E mi sento bene.
:-)
Non credo che Veltroni sia il mago che qualcuno ritiene sia, ma un po' di speranza ce l'ho ancora e gli ho dato una possibilità. "L'altro" il mio voto non l'avrà mai. Non in questa vita, almeno.
...la chiamo perché lei è stato selezionato, assieme ad altre 20 persone, per aderire a un'offerta incredibile, che scadrà tra 48 ore...". Quante volte siete stati vittime di telefonate di questo tipo? E quante scuse siete riusciti a inventare pur di liquidare l'ennesimo, insistente, invadente, maleducato call-centerista (mi va di chiamarli così)? Io tante. Tante volte e tante scuse. E ci è scappato certamente anche qualche insulto, perché qualcuno non ha il senso della misura, l'educazione, il rispetto o, semplicemente, la lucidità necessaria.
La verità è che dietro a una telefonata indesiderata c'è una persona che lavora. Una persona che lavora tanto, che - in 9 casi su 10 - è pagata poco e i cui diritti di lavoratore sono pura utopia.
Cazzi suoi, direte. Fino a un certo punto...
Negli ultimi anni si sono sprecate le trasmissioni, i libri, le denunce sul lavoro precario. Ricordo una puntata di "Sciuscià" di Santoro, anni fa, in cui l'inviato, con enorme difficoltà, riusciva ad avvicinare un ragazzo che lavorava alla Vodafone come call-centerista. Disse che non faceva mai sciopero perché altrimenti non gli rinnovavano il contratto e altre follie del genere. La cosa mi lasciò senza parole. Era il primo di una lunga lista di soprusi (niente malattia, niente ferie, niente straordinari) a cui le nostre orecchie, ormai, si sono abituate.
Questa lunga e noiosa premessa per dirvi che ieri sera ho visto "Tutta la vita davanti", di cui vi mostro il trailer.
Non voglio aggiungere altro, se non: VE-DE-TE-LO! Un film che mi resterà dentro per tanto, tanto tempo!